giovedì 22 luglio 2010

POVERO CANE ... E POVERI ANCHE I LIDENSI !

Una signora col suo compagno, un cane che per la privacy chiameremo Boby,  quasi ogni estate si trasferisce al Lido in un appartamento nei dintorni del Casinò e mi  racconta che l’altro giorno, come faceva sempre negli anni passati, portava il suo cane a passeggiare (e non solo).
Erano due anni che non veniva  al Lido, ma il cane si ricordava perfettamente tutto il percorso abituale. La signora, però quest’anno era costretta a cambiare itinerario, ma non c’era verso, il cane tirava nella direzione della pineta. Boby ricordava le sue corse, i profumi, gli odori, le aiuole, i fiori l’ombra dei pini per lui quella pineta, non potendo entrare in spiaggia,  era la sua vacanza,  poverino, era abituato a vivere in città; ma la pineta non c’era più !  Fece qualche tentativo con le zampe di grattare il  recinto del cantiere, ma avrebbe trovato desolatamente soltanto una grande buca e il deserto intorno. Cosa avrà pensato Boby, forse ad una calamità naturale che ha fatto scomparire la sua pineta. Certo lui non può prendersela con commissari straordinari, presidenti del consiglio, cementificatori, faccendieri e cricche varie. Una calamità per niente naturale, ma certamente una calamità! Non possiamo sapere cosa avrà pensato Boby, ma sappiamo solo che  se ne è andato con la coda in mezzo alle gambe.
Morale della favola (vera).  Anche noi dovremo fare come Boby ? dovremo metterci la coda in mezzo alle gambe di fronte a questo che è stato il primo scempio di una lunga serie programmata ?   Meditate lidensi, meditate…