sabato 25 febbraio 2012

IL VERO PROBLEMA È LA SPECIFICITÀ

Mi associo a Marino Chiozzotto che conosco e condivido molte delle sue battaglie. Il problema della tariffa unica dei 75, dei 90 minuti è solo un piccolo problema del grande problema del territorio urbano di Venezia che ha un nome solo: "specificità". La specificità veneziana viene presa in considerazione solo quando fa comodo. Lo trovate un comune in Italia dove per recarsi da una parte all'altra del territorio urbano ci si impiega anche due ore e più se si pensa per esempio a Burano? Normalmente, esclusa qualche eccezione, i nuovi ospedali adesso vengono sì costruiti verso la periferia delle città, ma una città come Venezia, con le sue isole, non può essere paragonata a nessun'altra città italiana e forse mondiale. Se il principio di specificità veneziana fosse applicato, oggi non penseremo nemmeno lontanamente di declassare e tanto meno di eliminare l'Ospedale Civile, non vedremo più i condomini galleggianti in laguna di Venezia eccetera eccetera si potrebbe andar avanti per pagine e tra questi eccetera c'è anche il problema del biglietto unico urbano. Fino a prova contraria Pellestrina, Lido, Burano, Zelarino (sic) fanno parte del comune urbano di Venezia, se il trasferimento da un punto all'altro richiede un tempo enorme in confronto ad altre città la colpa non è né dei cittadini né dell'Actv né del Comune, questi, però, devono risolvere il problema al più presto e non mi si dica che aumenterebbero i costi. Marino Chiozzotto il problema lo risolverebbe subito, venderebbe a Londra un bel po' di tornelli in esubero al pontile del Lido.

giovedì 9 febbraio 2012

Venezia non é adatta per le grandi navi

Visto che ognuno dice la sua sul problema delle grandi navi, vorrei anch'io dire la mia, ma non sarà una soluzione uscita dal cilindro perché dopo aver perso ore col naso sulle carte della laguna, in vari incontri con le associazioni con architetti ,con ingegneri ed aver simulato tutti i progetti ventilati in questi giorni, sono arrivato alla conclusione che tutto quanto è stato pensato ha centinaia di controindicazioni ancor più gravi della gravissima situazione attuale. Problemi di scavo con stravolgimento della laguna, ubicazioni assurde perla mobilità, progetti faraonici e costosissimi con tempi lunghissimi, insomma non c'è soluzione. Non è possibile far passare le navi in bacino, ma non è nemmeno possibile trovare la soluzione. Purtroppo le navi di grande stazza a Venezia dovranno essere escluse. Purtroppo per chi ? Bisognerebbefare dei conti, non basta dire l'economia veneziana andrà in rovina. Quali e quanti veneziani, e sottolineo veneziani, perderebbero i loro guadagni ? Quanto perderebbe, o guadagnerebbe, la comunità? e il Comune cosa ci perderebbe se attualmente non ci guadagna niente? Bisognafare dei conti fatti bene e poi fare dei calcoli tipo quelli che fanno le assicurazioni e vedere se la cifra che si perderà copre il grossissimo rischio di incidente che potrebbe essere anche di molto superiore a quel-lo del Concordia in un laguna come quella di Venezia. Venezia non è adatta a questo: dalle gondole ai vaporini, dai velieri alle navi, ma adesso abbiamo superato il limite e bisogna tornare indietro a meno che non vogliamo pensare ad una Venezia futura con eliporti in piazza S.Marco, sublagunari, funivie, grandi navi, moto d'acqua nei canali, people mover, strade sopraelevate, grattacieli, vasche sui tetti dei palazzi, ponti senza gradini per il passaggio dei motocicli e trenini turistici. Venice-land!

mercoledì 1 febbraio 2012

Un giardiniere al posto del Commissario




“Non c’è commissario che tenga, basterebbero un bravo giardiniere e due geometri per chiudere il buco ”  questo quanto detto dal Rettore dell’Università IUAV di Venezia Prof. Amerigo Restucci lunedì 30 alla platea affollatissima del cinema Astra nell’incontro organizzato dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Lido e dallo IUAV dal titolo «Il nuovo Palazzo del cinema: tra fallimento e rilancio».
L’intervento applauditissimo del Prof. Restucci  ha ripercorso tutta la storia dall’Ospedale al Mare ai 37 milioni di euro bruciati per un “buco”  da chiudere al più presto.
Il convegno del cinema Astra è la conclusione dei lavori svolti da docenti e studenti del  laboratorio di Sviluppo Economico del corso di laurea in Management.“IUAV e Coordinamento insieme per dimostrare ancora una volta che un altro Lido è possibile, ma anche un’altra architettura è possibile”  questo ha detto nel suo intervento il portavoce del Coordinamento Salvatore Lihard.

C.A.A.L.- COMUNICATO STAMPA 01.02.2012

Progetti per il cosiddetto sviluppo dell’Isola del Lido approvati nella conferenza di servizi del 22 luglio 2011.
Decisione del Difensore Civico Comunale:      illegittimo il silenzio apposto dall’Amministrazione Comunale alla richiesta di informazione ambientale riguardate l’assenso ai progetti dato dal Sindaco.