EastCapital annuncia azioni legali nei confronti di Legambiente. Gli ambientalisti, infatti, due giorni fa avevano conferito al presidente della società, Gianfranco Mossetto, la bandiera nera dei pirati del mare, per i progetti al Lido, definiti dagli ambientalisti speculazione immobiliare e ingiustificata cementificazione.
Per la stessa ragione, con Mossetto erano finiti nella lista nera di Legambiente anche l'ex sindaco Massimo Cacciari e la soprintendente Renata Codello, "rei", secondo gli ambientalisti, di non aver frenato il progetto con limiti ambientali e sorveglianza.
In un duro comunicato, EastCapital respinge totalmente le accuse e annuncia azioni legali: «Le dichiarazioni di Legambiente sono totalmente pretestuose e frutto di strumentalizzazione politica. Il progetto di valorizzazione, trasformazione e rilancio del Lido è stato selezionato dall'attuale amministrazione comunale di Venezia per rappresentare gli interventi qualificati di trasformazione della città all'esposizione mondiale di Shanghai, nonché dall'associazione Aree Urbane Dismesse, come uno dei migliori progetti di recupero urbano, insieme a quelli presentati da Nova Marghera e Docks Venezia, in occasione di Eire 2010, fiera internazionale del Real Estate, che ha avuto luogo a Milano dall'8 al 10 giugno 2010. È del tutto inammissibile - continua il comunicato - che un progetto come quello dell'ospedale al Mare venga comunque giudicato prima del suo completamento, poiché il suo sviluppo è ancora in corso. Nel 2009 e 2010 la Fee (Foundation for Environmental Education) ha attribuito alle spiagge del Lido, in ampia parte gestite da società del gruppo Est Capital, la Bandiera Blu, a testimonianza dell'altissima qualità ambientale e organizzativa delle stesse, fatto che contrasta palesemente con il giudizio formulato da Goletta Verde di Legambiente sull'operato di Est Capital». Infine, bandiera nera respinta al mittente e volontà di portare Legambiente in tribunale: «In qualità di gestore dei fondi comuni di investimento immobiliare RealVenice e RealVenice II - conclude EastCapital - abbiamo in ogni caso conferito mandato ai nostri legali per intraprendere tutte quelle iniziative, in sede civile come penale, che si rendano necessarie per tutelare la propria reputazione e l'immagine del patrimonio che ai suddetti fondi appartiene».
Tullio Cardona
Per la stessa ragione, con Mossetto erano finiti nella lista nera di Legambiente anche l'ex sindaco Massimo Cacciari e la soprintendente Renata Codello, "rei", secondo gli ambientalisti, di non aver frenato il progetto con limiti ambientali e sorveglianza.
In un duro comunicato, EastCapital respinge totalmente le accuse e annuncia azioni legali: «Le dichiarazioni di Legambiente sono totalmente pretestuose e frutto di strumentalizzazione politica. Il progetto di valorizzazione, trasformazione e rilancio del Lido è stato selezionato dall'attuale amministrazione comunale di Venezia per rappresentare gli interventi qualificati di trasformazione della città all'esposizione mondiale di Shanghai, nonché dall'associazione Aree Urbane Dismesse, come uno dei migliori progetti di recupero urbano, insieme a quelli presentati da Nova Marghera e Docks Venezia, in occasione di Eire 2010, fiera internazionale del Real Estate, che ha avuto luogo a Milano dall'8 al 10 giugno 2010. È del tutto inammissibile - continua il comunicato - che un progetto come quello dell'ospedale al Mare venga comunque giudicato prima del suo completamento, poiché il suo sviluppo è ancora in corso. Nel 2009 e 2010 la Fee (Foundation for Environmental Education) ha attribuito alle spiagge del Lido, in ampia parte gestite da società del gruppo Est Capital, la Bandiera Blu, a testimonianza dell'altissima qualità ambientale e organizzativa delle stesse, fatto che contrasta palesemente con il giudizio formulato da Goletta Verde di Legambiente sull'operato di Est Capital». Infine, bandiera nera respinta al mittente e volontà di portare Legambiente in tribunale: «In qualità di gestore dei fondi comuni di investimento immobiliare RealVenice e RealVenice II - conclude EastCapital - abbiamo in ogni caso conferito mandato ai nostri legali per intraprendere tutte quelle iniziative, in sede civile come penale, che si rendano necessarie per tutelare la propria reputazione e l'immagine del patrimonio che ai suddetti fondi appartiene».
Tullio Cardona