Proviamo a sviluppare in poche righe il parere di quella parte di popolazione che, estranea a trame, accordi e negoziati (come siamo noi), è informata prevalentemente dai media locali. Proviamo ad articolare queste opinioni per domandarci se è ancora possibile credere che abbia senso una mobilitazione nelle campagne elettorali per poi ritrovarsi impaludati sempre nelle medesime cose, nelle diatribe tra affaristi mimetizzati e un ceto politico più o meno rinnovato, Ci limitiamo ad un semplice elenco dei paterni introdotti dai grandi progetti per sofrci di seguito sugli incubi che gravitano sull'isola del Lido. Chi pagherà manutenzione del Mose? Compatibilità delle paratoie con il traffico portuale in aumento? Conflittualità tra riconversione di Porto Marghera e Quadrante Tessera? Avamporto o transito Grandi Navi su Area Marciana? Sublagunare: girone dantesco o progresso? E venendo al Lido, che pi direttamente ci occupa: sul Piano Generale del Traffico Urbano, la cronaca, ha martellato sulla pericolosità' del sistema viario dell'isola a carico della fascia debole di utenza. Additata l'incapacità di realizzare un piano attagliato all'ambiente e condiviso con la cittadinanza, ipotizza ora il rischio di dover rifare strade e ponti per sostenere un traffico smisurato di trasporti eccezionali, mentre la ciclabilità senza insidie sembra non avere finanza a sostegno. il Nuovo Palazzo del Cinema, progettato nel sottosuolo per circa due terzi della sua estensione, in spregio alle istanze di farlo alla luce del sole, si dice corra il rischio di esser dimezzato per la malandrinata impunita dello stoccaggio di amianto nei cunicoli sotterranei, e per un piano finanziario monco e temerario, malgrado la svendite di siti storici. Si profila l'ombra della cessione di ulteriori pezzi dell'isola, ancorché dichiarati inalienabili, mentre l'inquietudine collettiva non si scosta dal Monoblocco.. In una diffusa situazione di sconcerto, la domanda su chi in realtà ci governa è ricorrente. Sembrerebbe logico che chi si è proposto ad amministrare il territorio non dovesse studiare tutto daccapo i problemi sul tappeto e potesse dare alla cittadinanza segnali inequivocabili. Allora ci domandiamo e vorremmo domandare al nostro Signor Sindaco: è vero quello che si dice o è vero quello che non si dice? E se è vero quello che non si dice, perché non rassereniamo un po' dalla depressione l'immaginario collettivo?
Giovanni Battista Vianello
delegato dalla Municipalità di Lido e Pellestrina
alla Consulta per l'Ambiente