domenica 13 febbraio 2011

COMUNICATO STAMPA del COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE DEL LIDO DI VENEZIA

Da Parco delle Rose a Parco del cemento

A giorni la Conferenza dei Servizi deciderà sul progetto relativo ad un’importante area del Lido di Venezia, il Parco delle Rose; ancora una volta senza che la cittadinanza ne abbia potuto prendere visione e in totale deroga a norme e passaggi istituzionali, stante l’assurdo commissariamento dell’isola da parte della Protezione Civile. 
Da quanto ci è dato conoscere, il progetto -presentato da una società privata acquirente dell’area, che avrà destinazione residenziale e commerciale- è inaccettabile, con una cementificazione pesante e la distruzione di tutta la pregevole vegetazione esistente. I nuovi volumi, rappresentati da due imponenti edificazioni laterali con al centro una sorta di torre visibile anche da Santa Maria Elisabetta, saranno più di cinque volte superiori agli esistenti, con la creazione anche di due piani interrati (in uno un supermercato e nell’altro un garage sia ad uso pubblico che  privato), che crediamo in contrasto con il Piano regionale Tutela Acque e insostenibile in una zona così densamente urbanizzata. Da ricordare che nella Variante al PRG la zona (destinata a parco territoriale pubblico) è classificata “novecentesca di pregio”, che su tutto il Lido insiste un vincolo paesaggistico e che il Parco è tutelato, oltre che dal PALAV, da uno specifico decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale bene di interesse storico-artistico; vincoli che non riteniamo compatibili con il progetto.
Si parla di una nuova piazza pubblica (di uso o di proprietà pubblica? e di chi saranno i costi di gestione e manutenzione?) affacciata sul Gran Viale, compresa su tre lati tra il nuovo edificato. Ma si tratterebbe in sostanza dell’utilizzo dello spazio “di risulta” tra i nuovi alti fabbricati, senza alcuna alberatura, stanti i piani interrati che ne impediranno l’esistenza.
Ci chiediamo quale riflessi in termini di standard urbanistici, per il Comune e per il Lido, l’operazione comporta; come verrà compensata la perdita secca di superficie verde ed alberata e quali concreti obiettivi di interesse pubblico il progetto persegue. A nostro giudizio, così come formulato, è un grande inaccettabile regalo che l’Amministrazione Comunale fa al privato: una perdita sia economica che ambientale per la collettività.
Non si negano certo i legittimi interessi della proprietà ed è chiaro che l’area va riprogettata, ma non in maniera così impattante. Le alternative sono quantomai possibili, con un’edificazione più contenuta e nelle zone più degradate, salvaguardando così la preziosa vegetazione esistente (chiediamo, a tal proposito, uno specifico sopralluogo da parte dei tecnici dell’Amministrazione comunale  e delle nostre Associazioni).

Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Lido (www.altrolido.com)

Venezia, 12 febbraio 2010