Non è solo guerra di foto quella del Parco delle Rose al Lido ma esiste già anche la documentazione filmata di com'era il Parco quest'estate.
E farà parte del prossimo documentario, il terzo della serie "Un altro Lido è possibile" che presenterò prossimamente assieme alle riprese del Parco della Favorita, del Forte di Malamocco e di tutto quello che vogliono devastare al Lido. Questa sarà la documentazione per i nostri nipoti quando proveranno le stesse emozioni nostre di quando vediamo le vecchie cartoline o la rivista "Lido di oggi Lido di allora".
Un esempio è Villa Eva com'era e com'é stata soffocata dal cemento degli edifici attigui. E’ proprio vero che la storia si ripete e l’esperienza passata non è servita a nulla. Il Lido ha perso il suo fascino e quindi i suoi villeggianti facoltosi, proprio subito dopo queste opere deturpanti (cementificazione del giardino e dei dintorni dell’Albergo Dardanelli, costruzione di una banca al posto del giardino del Hotel Cappelli ora Boulevard e tanti altri barbari interventi o interventi inadeguati tipo Blue Moon o l’attuale ponte “della vergogna” in Via Lepanto) Quando sento parlare di “riqualificazione” mi viene il mal di pancia, qui riqualificazione è uguale a cementificazione. Prendiamo l’esempio positivo dell’Hotel Ungaria, al posto dei sassi è stata messa erba, è stata ripristinata la vecchia cancellata, statue, fontana, gazebo. Vi immaginate se al posto di questi restauri avessero costruito davanti all’albergo un bel gabbiotto di cemento con parcheggio sotterraneo del quale, poi, avrebbero anche avuto bisogno? Tornando alle foto, dicevo, non c’è turista che non fotografi l’Ungaria e il Parco delle Rose, non può più fotografare villa Eva e non fotografa quasi più niente del Lido escluso gli attori durante la mostra del cinema. La promozione turistica viene fatta anche individualmente. Quando un turista torna a casa e mostra le foto con soggetti incantevoli chi li vede è invogliato a venirci ma se i soggetti sono solo di cemento nemmeno si avvicinerà. Non è con questi metodi che si attraggono ospiti.
Un esempio è Villa Eva com'era e com'é stata soffocata dal cemento degli edifici attigui. E’ proprio vero che la storia si ripete e l’esperienza passata non è servita a nulla. Il Lido ha perso il suo fascino e quindi i suoi villeggianti facoltosi, proprio subito dopo queste opere deturpanti (cementificazione del giardino e dei dintorni dell’Albergo Dardanelli, costruzione di una banca al posto del giardino del Hotel Cappelli ora Boulevard e tanti altri barbari interventi o interventi inadeguati tipo Blue Moon o l’attuale ponte “della vergogna” in Via Lepanto) Quando sento parlare di “riqualificazione” mi viene il mal di pancia, qui riqualificazione è uguale a cementificazione. Prendiamo l’esempio positivo dell’Hotel Ungaria, al posto dei sassi è stata messa erba, è stata ripristinata la vecchia cancellata, statue, fontana, gazebo. Vi immaginate se al posto di questi restauri avessero costruito davanti all’albergo un bel gabbiotto di cemento con parcheggio sotterraneo del quale, poi, avrebbero anche avuto bisogno? Tornando alle foto, dicevo, non c’è turista che non fotografi l’Ungaria e il Parco delle Rose, non può più fotografare villa Eva e non fotografa quasi più niente del Lido escluso gli attori durante la mostra del cinema. La promozione turistica viene fatta anche individualmente. Quando un turista torna a casa e mostra le foto con soggetti incantevoli chi li vede è invogliato a venirci ma se i soggetti sono solo di cemento nemmeno si avvicinerà. Non è con questi metodi che si attraggono ospiti.
