Una sola domanda e una sola risposta, senza tanti giri di parole: «Alberghi, centro benessere, torri, spiaggia non più libera, darsena da 2.500 posti in mare. A chi giova questa mega operazione immobiliare sul Lido? Ai privati, che con la comoda scusa del palazzo del Cinema avranno mano libera su tutta l’isola. Il tutto alla "modica" cifra di 90 milioni per costruire una sola sala cinematografica e con danni ambientali incalcolabili».
Ieri il Comitato per la salvaguardia della sanità al Lido è andato giù duro, con una conferenza stampa organizzata davanti alla porta di Ca’ Farsetti, che sabato rimane chiusa. Cosa ha a che vedere la maxi operazione immobiliare in corso al Lido con la sanità? Secondo il comitato, le promesse di una struttura migliore in cambio della consegna e abbattimento del monoblocco sono solo una presa in giro.
«In nome della speculazione immobiliare - attacca il segretario della Cgil - è stato in discussione il diritto dei cittadini alla salute e alla tutela dell’ambiente. È in discussione la democrazia, con 8mila cittadini che hanno firmato una petizione e attendono una risposta. Il sindaco non può continuare a far finta di niente. Pretendiamo una risposta chiara e precisa sulla tutela del Lido, della sua gente e del suo territorio, che chiedono di sospendere tutto e trovare un’alternativa che non sia una struttura sanitaria agli Alberoni, he richiederebbe il doppio di tempo per raggiungere il Civilecon l’idroambulanza. Il Palazzo del Cinema non si costruirà entro il 2011, pertanto il commissario non è più necessario. Se rimarrà in carica, non sarà certo per quel motivo».
Venendo alla darsena "appoggiata" alla diga di San Nicolò, il Comitato ha sollevato diversi problemi ambientali. «Si tratta di una struttura lunga 1.800 metri e larga altrettanto - afferma William Pinarello - che prevederà costruzioni al lato della diga. Servirà un parcheggio, almeno di 500 posti auto, dove lo mettiamo? Servirà una strada per accedervi, la facciamo passare per l’area sotto tutela ambientale? "mila 500 barche vuol dire 2mila500 motori e altrettanti wc che scaricheranno in mare. Quintali di liquami che finiranno inevitabilmente (grazie anche all’azione della lunata in costruzione) sulle spiagge, conseguenze certe sui parametri di balneazione. E allora addio bandiera bl