lunedì 19 aprile 2010

PELLESTRINA BRAIM MORTO PER L'INERZIA (G.B. Vianello)

Nei giorni immediatamente successivi a tragici eventi sulle nostre strade, assieme alla costernazione si elevano i buoni propositi di interventi risolutivi poi si ripiomba nell'inerzia mentale. Sono dodici anni che Uffici tecnici e Commissioni Consiliari si palleggiano un piano di revisione del traffico del Lido e Pellestrina senza concludere nulla.
Nell'ultima consiliatura le varie associazioni di cittadini, non ultimo lo scrivente Comitato, hanno proposto specifici interventi sull'assetto viario delle isole, volti a ridurre severamente la velocità degli autoveicoli e a realizzare percorsi ciclabili in sicurezza. Siamo a conoscenza che progetti di massima, improntati a dare anche alle due isole attrezzature qualificate e compatibili con le specificità del territorio, sono in fase di avanzata definizione, ma poi tutto finisce nel nulla. Ora, sotto il profilo urbanistico, il Lido risulta commissariato. Vengono concesse a piccoli e grandi potentati immobiliari autorizzazioni in deroga ad ogni controllo, così che, lidensi e pellestrinoti vivono in un immane cantiere che si estende dalla diga di San Nicolò a quella di Ca' Roman. Le stesse, strade progettate per una mobilità locale sono oggi percorse ininterrottamente da bilici, da furgoni e da autovetture condizionati dall'impazienza di chi sta alla guida e dagli orari del ferry. Di conseguenza la mobilità pedonale e ciclistica nonché la stessa tenuta del fondo stradale sono diventati ad altissimo rischio. Per affrontare e cercare di risolvere il problema occorre innanzitutto capire chi governerà il Lido e Pellestrina. Il Comune, il Comissario Governativo o le Società Immobiliari. Se non si fa prima di tutto chiarezza è inutile prendersi in giro con la partecipazione, la sussidiarietà e con le stesse elezioni amministrative (le centinaia di schede bianche hanno un pauroso significato). Ora che la regia amministrativa è passata di mano, vorremmo una prova di coraggio nell'affrontare con umiltà prima le cose che servono poi quelle meravigliose. Per il momento stringiamoci al dolore della mamma e degli amici del piccolo Brahim.