Partirà il prossimo weekend la raccolta firme per tre referendum per modificare la legge che privatizza il servizio idrico, promulgata dal governo nel novembre scorso, con centinaia di banchetti, eventi e manifestazioni su tutto il territorio nazionale.
Ne dà notizia in una nota il comitato promotore, che si è posto l'obiettivo di raccogliere nei primi due giorni 50.000 firme.
La data di inizio della raccolta firme, che cade nel fine settimana della Festa della Liberazione, non è casuale: "Il nostro -- spiegano gli organizzatori -- è un referendum contro la privatizzazione non di un bene o di un servizio, ma anche di un diritto".
"65 anni fa la Resistenza di migliaia di donne e uomini liberavano il Paese dalla dittatura e dal fascismo, costruendo tutte e tutti assieme lo spazio comune della democrazia. Dal patrimonio di quell'esperienza nascono le energie e gli ideali di altre migliaia di donne e uomini che oggi si battono per l'acqua e i diritti fondamentali", continua la nota.
L'obiettivo degli organizzatori è di arrivare a 700.000 firme entro il 4 luglio. In base alla legge italiana, sono necessarie 500.000 firme per l'ammissione di un referendum.
Il decreto approvato dal governo lo scorso novembre prevede l'affidamento della gestione dei servizi pubblici locali, in via ordinaria, attraverso gare ad evidenza pubblica, aperte a società anche con azionariato misto pubblico-privato.
Il mese scorso, in concomitanza con la Giornata mondiale dell'acqua che ogni anno l'Onu indice per il 22 marzo, migliaia di persone hanno manifestato a Roma contro la privatizzazione del servizio idrico.