“Cominciamo da tre” diceva il titolo di un film e questo sembra sia quello che hanno intenzione di fare “loro” (non si sa più come chiamarli: la cordata degli scempi ? quelli del Palcinema ? insomma coloro che pretendono di essere i riqualificatori del Lido ma che finora hanno solo creato danni e malumori . Per noi cittadini, pensanti e senza scopo di lucro, invece bisogna ricominciare da zero !
Non siamo quelli che non vogliono il palacinema come “loro” vogliono far credere. Ecco le proposte:
Azzeriamo tutto, chiudiamo il fosso, rifacciamo la sola gara dell’ex Ospedale mantenendo la Favorita e il Monoblocco, buttiamo alle ortiche il progetto della darsena, bruciamo la busta “A”, assumiamo un abile architetto dei giardini che ci arredi il piazzale del Casinò, apriamo subito la strada che ora è a senso unico alternato dando un po’ respiro al caotico traffico di via S.Gallo, Rivediamo il progetto del restauro del vecchio palazzo con sopraelevazione e incorporamento del Palalido e della strada adiacente rimettendo in sesto anche il palazzo del Casinò che quest’anno ha provocato una pessima pubblicità alla Mostra e al Lido di Venezia. Progetto ricordato ad ogni intervento dal Rettore dello IUAV e da altri eminenti professori di architettura. Non vorremmo che l’alternativa sia quella di “continuare da tre” andando a scavare in tutto il Lido per trovare un’altra area non contaminata per attuare la vasca di cemento che non è più possibile fare in via Selva messa sotto sequestro.
Adesso un pensiero mio personale: se i soli fondi dell’anniversario dell’unità d’Italia e della Regione fossero stati impiegati per trasformare i padiglioni dell’ex Ospedale al Mare in sale cinematografiche, fosse stato restaurato il teatro, fatto costruire da privati un albergo, qualche negozio un bar e una spiaggia, questa sì riqualificata, non sarebbero bastati per creare una sobria cittadella del cinema? Siamo in regime di crisi ! le grandi opere possono aspettare tempi migliori.
Non siamo quelli che non vogliono il palacinema come “loro” vogliono far credere. Ecco le proposte:
Azzeriamo tutto, chiudiamo il fosso, rifacciamo la sola gara dell’ex Ospedale mantenendo la Favorita e il Monoblocco, buttiamo alle ortiche il progetto della darsena, bruciamo la busta “A”, assumiamo un abile architetto dei giardini che ci arredi il piazzale del Casinò, apriamo subito la strada che ora è a senso unico alternato dando un po’ respiro al caotico traffico di via S.Gallo, Rivediamo il progetto del restauro del vecchio palazzo con sopraelevazione e incorporamento del Palalido e della strada adiacente rimettendo in sesto anche il palazzo del Casinò che quest’anno ha provocato una pessima pubblicità alla Mostra e al Lido di Venezia. Progetto ricordato ad ogni intervento dal Rettore dello IUAV e da altri eminenti professori di architettura. Non vorremmo che l’alternativa sia quella di “continuare da tre” andando a scavare in tutto il Lido per trovare un’altra area non contaminata per attuare la vasca di cemento che non è più possibile fare in via Selva messa sotto sequestro.
Adesso un pensiero mio personale: se i soli fondi dell’anniversario dell’unità d’Italia e della Regione fossero stati impiegati per trasformare i padiglioni dell’ex Ospedale al Mare in sale cinematografiche, fosse stato restaurato il teatro, fatto costruire da privati un albergo, qualche negozio un bar e una spiaggia, questa sì riqualificata, non sarebbero bastati per creare una sobria cittadella del cinema? Siamo in regime di crisi ! le grandi opere possono aspettare tempi migliori.