Da ragazzo ho sempre avuto cani e gatti per casa: erano compagni di gioco e spesso mi incuriosivano alcuni loro comportamenti. I cani sotterrano i resti dell’osso che non riescono a rosicchiare.per intero,probabilmente per sottrarlo ai denti di altri cani e poter finire di mangiarselo in pace. I gatti ricoprono diligentemente quanto depositato nella loro lettiera ogni volta che la usano. A questo comportamento non riesco a dare una spiegazione plausibile. Posso solo fare alcune ipotesi:il gatto ha il naso fino e non tollera odori molesti. Ed anche: il gatto in virtù di una sua personale privacy non desidera far sapere in giro quando usa la cassetta dell’igiene. Altro non riesco ad immaginare.
E scendo sul concreto-Non mi sono chiare le finalità per le quali è stato deciso di riempire frettolosamente un terzo del buco del Palacinema per creare un piazzale in cui attualmente trova posto soltanto un bar con sedie,tavoli e ombrelloni collocati su grandi pedane rialzate cui si accede attraverso monumentali piani inclinati ottimi per esercitare lo sport dello skateboard.
Evidentemente non si è voluto tener conto alcuno delle proposte suggerite dalle associazioni ambientaliste del Lido elaborate assieme a docenti dell’IUAV e a valenti architetti. Le proposte, illustrate anche a consiglieri del Consiglio Comunale, suggerivano sostanzialmente di considerare il “buco” una risorsa anziché una “ ferita” da nascondere il più presto possibile.
Così,ancora una volta,l’operazione di sotterramento è passata sopra la testa dei cittadini facendo sparire anche i resti di un forte austriaco ottocentesco affiorati durante gli scavi.
E qui torno a pensare ai comportamenti felini e canini. Il riempimento del minibuco del Palacinema sarà mica stato fatto per nascondere il fetore degli intrallazzi o per far dimenticare i 40 milioni di euro pubblici spesi inutilmente per un’opera mai nata? L’altra notte ho fatto un sogno: arrivava dallo spazio un enorme cane volante che scavando con grande energia riportava alla luce tutto ciò che si è voluto interrare. Un sogno premonitore?
Arrigo Battistini