E’ partita dunque la battaglia legale tra EstCapital e Comune. Questa volta a pagare il conto non sarà solo il Lido (l’ambiente e il territorio consumato a fini speculativi), ma anche il bilancio comunale e dunque tutti i cittadini veneziani. Per quanto siamo stati critici verso i progetti che EstCapital si è fatta approvare sulla corsia riservata agli interventi celebrativi del 150° dell’Unità, non possiamo non riconoscere ora che parecchie ragioni (contrattuali) stanno dalla sua parte. L’origine dei guai di oggi sta infatti nel contratto preliminare di vendita sottoscritto da EstCapital e Commissario il 30 dicembre 2010 (e secretato da questi anche ai consiglieri comunali) con condizioni di assoluta garanzia per la parte privata.
Ad esempio, l’abbattimento del Monoblocco è una condizione essenziale per l’esecuzione del contratto, ma è una condizione irrealizzabile quando il corrispettivo a carico di EstCapital è di 9 milioni mentre il costo preventivato delle nuove sedi è di 18 milioni e la Regione nell’approvarlo mette a verbale, non senza saggezza, che per l’operazione non dovrà risultare alcun costo, né per essa, né per l’ULS ! Evidentemente EstCapital è condizionata anche dall’evoluzione negativa del mercato cui si rivolgevano le sue offerte immobiliari, ma, certamente non perderà un euro da tutta l’operazione visto che una clausola contrattuale prevede che in caso di risoluzione del contratto da parte di EstCapital questa ha diritto, oltre al ristoro dei danni subiti (fino a 3,5 milioni di euro), anche al rimborso di “tutte le spese sostenute debitamente rendicontate” (spese progettuali ed altre). Forse EstCapital mira ad una nuova contrattazione più adeguata ai suoi interessi (e alle sue possibilità) attuali. Non sarebbe un fatto nuovo; ci basti ricordare come è andata in precedenza: • un primo bando di vendita per l’ex Ospedale al Mare, con un unico concorrente (EstCapital) ed un’offerta da 81,5 milioni, andato a monte; • un secondo bando di vendita per l’ex Ospedale al Mare, unita alle concessioni demaniali per il porto a S. Nicolò e per lo stabilimento balneare, andato, stranamente, deserto; • l’invito a partecipare ad una procedura negoziata rivolto, nello stesso giorno della gara andata deserta, ad un unico soggetto (EstCapital !); • la disponibilità velocissimamente comunicata da EstCapital il giorno seguente (23.12. 2010), • l’approvazione in Conferenza di Servizi il 30.12.2010 delle proposte di EstCapital; • la sottoscrizione del contratto preliminare di vendita dell’ex Ospedale al Mare (61 milioni di euro) ed unite concessioni demaniali per porto e spiaggia, nella stessa giornata. Ma oggi, ormai, malgrado i vantaggi collaterali per EstCapital (i progetti approvati per i grandi alberghi e per l’intervento al Forte di Malamocco) sono venuti meno gli obiettivi su cui si basava tutta l’impalcatura: 1. il miglioramento dei servizi sanitari dell’isola; 2. la costruzione del Nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi; 3. una adeguata qualificazione dell’Isola del Lido Da questa considerazione occorre ora ripartire. Invitiamo dunque, ancora una volta, Sindaco, Consiglieri comunali, USSL e Biennale ad assumere le proprie responsabilità, ciascuno per il ruolo e le responsabilità che gli compete, ma con chiarezza, trasparenza ed ascoltando la città. Via le mani forti dunque dalla città, si pensi ai veri interessi comuni, del territorio, della cittadinanza, della stessa Mostra del Cinema ! Occorre un nuovo progetto, condiviso e sostenibile. Quanto alla storia, le responsabilità politiche, sono di chi ha voluto affidare anche quei poteri straordinari ingiustificati al Commissario incaricato per il nuovo Palacinema e degli amministratori comunali che, nel tempo e nei diversi ruoli, per nulla o troppo debolmente hanno rivendicato le proprie prerogative. Quanto infine, alla storia ancora da conoscere, ricordiamo che già quasi un migliaio di cittadini ha firmato un nostro appello per sapere come si sia potuto spendere una cifra spropositata (ormai ci avviciniamo ai 40 milioni di euro) con così scarso costrutto. Qualcuno vuole rispondere ?
Ad esempio, l’abbattimento del Monoblocco è una condizione essenziale per l’esecuzione del contratto, ma è una condizione irrealizzabile quando il corrispettivo a carico di EstCapital è di 9 milioni mentre il costo preventivato delle nuove sedi è di 18 milioni e la Regione nell’approvarlo mette a verbale, non senza saggezza, che per l’operazione non dovrà risultare alcun costo, né per essa, né per l’ULS ! Evidentemente EstCapital è condizionata anche dall’evoluzione negativa del mercato cui si rivolgevano le sue offerte immobiliari, ma, certamente non perderà un euro da tutta l’operazione visto che una clausola contrattuale prevede che in caso di risoluzione del contratto da parte di EstCapital questa ha diritto, oltre al ristoro dei danni subiti (fino a 3,5 milioni di euro), anche al rimborso di “tutte le spese sostenute debitamente rendicontate” (spese progettuali ed altre). Forse EstCapital mira ad una nuova contrattazione più adeguata ai suoi interessi (e alle sue possibilità) attuali. Non sarebbe un fatto nuovo; ci basti ricordare come è andata in precedenza: • un primo bando di vendita per l’ex Ospedale al Mare, con un unico concorrente (EstCapital) ed un’offerta da 81,5 milioni, andato a monte; • un secondo bando di vendita per l’ex Ospedale al Mare, unita alle concessioni demaniali per il porto a S. Nicolò e per lo stabilimento balneare, andato, stranamente, deserto; • l’invito a partecipare ad una procedura negoziata rivolto, nello stesso giorno della gara andata deserta, ad un unico soggetto (EstCapital !); • la disponibilità velocissimamente comunicata da EstCapital il giorno seguente (23.12. 2010), • l’approvazione in Conferenza di Servizi il 30.12.2010 delle proposte di EstCapital; • la sottoscrizione del contratto preliminare di vendita dell’ex Ospedale al Mare (61 milioni di euro) ed unite concessioni demaniali per porto e spiaggia, nella stessa giornata. Ma oggi, ormai, malgrado i vantaggi collaterali per EstCapital (i progetti approvati per i grandi alberghi e per l’intervento al Forte di Malamocco) sono venuti meno gli obiettivi su cui si basava tutta l’impalcatura: 1. il miglioramento dei servizi sanitari dell’isola; 2. la costruzione del Nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi; 3. una adeguata qualificazione dell’Isola del Lido Da questa considerazione occorre ora ripartire. Invitiamo dunque, ancora una volta, Sindaco, Consiglieri comunali, USSL e Biennale ad assumere le proprie responsabilità, ciascuno per il ruolo e le responsabilità che gli compete, ma con chiarezza, trasparenza ed ascoltando la città. Via le mani forti dunque dalla città, si pensi ai veri interessi comuni, del territorio, della cittadinanza, della stessa Mostra del Cinema ! Occorre un nuovo progetto, condiviso e sostenibile. Quanto alla storia, le responsabilità politiche, sono di chi ha voluto affidare anche quei poteri straordinari ingiustificati al Commissario incaricato per il nuovo Palacinema e degli amministratori comunali che, nel tempo e nei diversi ruoli, per nulla o troppo debolmente hanno rivendicato le proprie prerogative. Quanto infine, alla storia ancora da conoscere, ricordiamo che già quasi un migliaio di cittadini ha firmato un nostro appello per sapere come si sia potuto spendere una cifra spropositata (ormai ci avviciniamo ai 40 milioni di euro) con così scarso costrutto. Qualcuno vuole rispondere ?