"Finita la festa gabbato lo santo" recita un vecchio proverbio. Sono finiti i festeggiamenti per l'Unità d'Italia e si comincia a non ricordare più questo anniversario. Adesso mi chiedo con quale coraggio il Commissario Straordinario andrà a chiedere allo Stato i circa trenta milioni per proseguire i lavori per il Palazzo del Cinema. Tutti ormai ci chiediamo come andrà a finire questa operazione nata malissimo col taglio della pineta e ritenuta, da subito, fallimentare da coloro che ragionano. Siamo arrivati a metà 2011 e la situazione è ferma. Fermi da un anno sono i lavori all'Hotel Des Bains con circa 200 dipendenti in giro per il mondo alla faccia dell'incremento dell'occupazione prevista. Fermi sono i lavori al Forte di Malamocco che sembra non interessare più. Il Parco della Favorita non è stato venduto. Il Comune è ancora in pericolo di commissariamento. Si continua a trovare amianto anche sotto i tre metri nell'area Casinò.
Ferma la richiesta di Convegni causa lavori i corso. Due anni di traffico a singhiozzo in lungomare con marciapiedi per biciclette e pedoni. Proteste dei comitati per lo scempio ambientale. Proteste dei commercianti e degli albergatori per i ritardi. Pericolo di sopravvivenza della Mostra del Cinema. Distruzione del Forte Austriaco al Casinò. Scandalosa cementificazione prevista del Parco delle Rose. Folle idea di abbattere una sede sanitaria funzionante (monoblocco) restaurata da poco (spesi 5 milioni). Assurdo progetto di un porto turistico che richiederà milioni per la costruzione in un periodo di crisi internazionale ed è pronto in Italia un decreto legge che aumenterà le tasse sui fondi di investimento. Se fosse tutto fermo per mancanza di liquidità da parte dell'investitore, forse quest'ultima notizia darebbe un colpo di grazia a tutta l'operazione. Povero Lido com'è stato ridotto dall'esaltazione e manie di grandezza da parte dei politici locali. E pensare che tutto poteva essere evitato: bastava costruire un'altra sala cinematografica sopra quella del vecchio palazzo
Ferma la richiesta di Convegni causa lavori i corso. Due anni di traffico a singhiozzo in lungomare con marciapiedi per biciclette e pedoni. Proteste dei comitati per lo scempio ambientale. Proteste dei commercianti e degli albergatori per i ritardi. Pericolo di sopravvivenza della Mostra del Cinema. Distruzione del Forte Austriaco al Casinò. Scandalosa cementificazione prevista del Parco delle Rose. Folle idea di abbattere una sede sanitaria funzionante (monoblocco) restaurata da poco (spesi 5 milioni). Assurdo progetto di un porto turistico che richiederà milioni per la costruzione in un periodo di crisi internazionale ed è pronto in Italia un decreto legge che aumenterà le tasse sui fondi di investimento. Se fosse tutto fermo per mancanza di liquidità da parte dell'investitore, forse quest'ultima notizia darebbe un colpo di grazia a tutta l'operazione. Povero Lido com'è stato ridotto dall'esaltazione e manie di grandezza da parte dei politici locali. E pensare che tutto poteva essere evitato: bastava costruire un'altra sala cinematografica sopra quella del vecchio palazzo