mercoledì 12 maggio 2010

OSSERVAZIONI SUL PROGETTO DI “RIQUALIFICAZIONE” DEL PIAZZALE S.M. ELISABETTA AL LIDO DI VENEZIA PRODOTTO DA “INSULA S.p.a.” (Arch. Arrigo Battistini - Presidente Estuario Nostro)


VERDE PUBBLICO

1-Vengono abbattute piante esistenti che lo Studio Associato Ferrarin &Pitteri,incaricato dalla stessa “Insula S.p.a.”  di redigere una valutazione fitopatologia delle essenze arboree presenti nell’area,definisce “piante adulte in buone condizioni o con lievi difetti”.
-Nel dettaglio si tratta dei 5 pini marittimi disposti di fronte all’Albergo Riviera,all’imboccatura del Gran Viale e del gruppo di palmizi di fronte alla Cassa di risparmio-Tutte piante che caratterizzano il Piazzale e ne costituiscono la memoria storica
–Non si capisce perché tutte le  cosiddette “riqualificazioni” siano precedute da interventi distruttivi dello stato attuale anche se tale stato qualifica in maniera positiva un ambiente urbano.
2-L’aiuola centrale alla fine del Gran Viale viene sacrificata alle esigenze di una nuova rotatoria-Vengono abbattute tutte le piante esistenti esclusa la storica magnolia grandiflora  che, nel nuovo progetto,appare collocata  nel bordo della nuova aiuola centrale.-Non si capisce come potra’ salvarsi visto che i lavori interesseranno il fondo stradale ed andranno certamente a ledere le radici del grande albero.
-Le imprese che lavoreranno in Piazzale dovranno fornire garanzie precise di operare manualmente nell’area prossima  all’apparato radicale della grande magnolia,come prescritto dal “Nuovo Regolamento del Verde Urbano”.
3-La disposizione degli alberi che “abbelliranno” il nuovo Piazzale non esprime alcun pensiero progettuale di “arredo urbano”-Il progetto di riforma li dispone talvolta allineati lungo il marciapiede,talvolta a imitare la curva della strada,senza logica funzionale o pratica tipo ombreggiare il percorso o la sosta dei passanti.

VIABILITA’ E TRAFFICO.

1-La rotatoria all’imbocco del Gran Viale viene rimodellata.Il  raggio di curvatura  passa dagli attuali 17 metri ai progettati 14 metri creando difficolta’ nelle manovre delle autovetture obbligate a  compiere un percorso tortuoso ( tre mezze curve anziche’ due) per spostarsi dal piazzale ed imboccare via Sandro Gallo,
2- I marciapiedi antistanti gli accessi alle nuove strutture d’imbarco ai mezzi acquei vengono ridotti di larghezza talvolta del 50% passando da una larghezza di m.9 a m.4,50 anche di fronte alle fermate degli autobus dove  invece servirebbero ampie piazzole per snellire l’accesso ai mezzi.
3-La collocazione di una vasca d’acqua circolare (una fontana?) proprio di fronte ad un passaggio pedonale pone una domanda: perché lo smaltimento della folla di passeggeri in uscita dalla “Porta d’Acqua” dev’essere ostacolato dalla vasca?-E’ pur vero che si può transitare sopra la vasca attraverso un passaggio (ponticello?) largo 2 metri e 50 ma se si incrociano due persone con una valigia in mano si scontrano!-Se poi non si tratta di una “vasca d’acqua” ma di una “fontana” con regolari getti d’acqua, chi attraversa la fontana in una giornata di vento fara’ una doccia obbligata.
4-I restringimento delle sedi stradali a vantaggio dei pedoni ha creato un’ampia area indefinita che non e’ ne’ strada ne’ piazza- .Piazza difficilmente potrebbe essere dato che manca,nel progetto, la previsione di strumenti di aggregazione delle persone (zone d’ombra,panchine,aiuole) Solo la presenza della chiesa è in grado di aggregare per qualche minuto i fedeli che escono dalle funzioni religiose-Forse l’aggregazione nascerà quando gli Hotel presenti in zona di “arrederanno” con  tavoli e sedie lo spazio che verra’ loro concesso-Finira’ tutto ad ombre e cicchetti!


CONSIDERAZIONI  FINALI

- E’ in via di ultimazione un progetto grandioso e dispendioso come la creazione di una  “Nuova Porta d’acqua” ,struttura,a mio parere, eccessivamente monumentale,destinata ad accogliere un flusso di passeggeri che si stima essere in grande aumento data la probabilita’ che i turisti si affollino per venire al Lido di Venezia—
-Desta meraviglia che la prevista grande massa di persone in uscita dalla “Porta” non abbia la possibilita’ di defluire agevolmente verso i mezzi pubblici e privati piuttosto che incamminarsi verso le spiagge lungo il Gran Viale.
-La ridotta larghezza dei nuovi marciapiedi ostacola i movimenti di chi , per raggiungere un autobus dislocato in zona sud del piazzale, si incrocia con chi cammina in senso contrario-
-Anche la sede stradale antistante la “Porta d’ acqua” non favorisce il flusso automobilistico:infatti il nuovo progetto ne riduce la larghezza dai primitivi 10 metri ad una larghezza media di 7 metri.
-Infine non e’ visibile nel progetto una zona  parcheggio di auto private in prossimita’della “Porta”:chi deve accompagnare una persona anziana ai vaporetti dovra’ prendere il taxi?
-Ultima considerazione: il progetto preliminare definito  “ Opere di urbanizzazione e arredo urbano del Piazzale S.M.Elisabetta al Lido di Venezia” mostra una singolare analogia con le opere realizzate,sempre da “Insula S.p.a,all’ingresso del borgo di Malamocco-Anche in quel caso  le sedi stradali sono state ristrette in prossimita’ della grande curva di via Malamocco.-Sembra che le opere siano ispirate dalla stessa  filosofia. Cioe’ il: restringimento delle vie di traffico produce il rallentamento del flusso automobilistico con diminuzione dei rischi d’incidenti-Si  obietta:che il restringimento delle vie ostacola il deflusso rapido cosa che in Piazzale S.M Elisabetta e’,invece,assolutamente necessario.