mercoledì 28 settembre 2011

Intervista a Salvatore Lhiard - Maria Fiano TERRA - 20.9.2011

Intervista 
A colloquio con il portavoce delle associazioni del Lido di Venezia: «I1 commissariamento produce devastazione» La speculazione è dietro l'angolo Maria Fiano La mostra del cinema ha chiuso i battenti, ma al Lido di Venezia continuano a proiettare un brutto film. Salvatore Lihard è il portavoce del coordinamento delle associazioni ambientaliste dell'isola.
Anche se i riflettori sono stati spenti, gli ecologisti continuano a denunciare la speculazione edilizia innescata dal commissariamento straordinario che sta tritando quello che rimane di ciò che un tempo era chiamata l'Isola d'Oro. La settimana scorsa, a chiusura mostra, avete organizzato una proiezione di due nuovi filmati sulle condizioni del Lido. Come è andata? La sala era gremita. I cittadini sono attentissimi a quello che sta succedendo in quest'isola. Noi chiediamo innanzitutto che il "buco dello scandalo" venga chiuso e che siano piantati 129 alberi, in sostituzione dei 130 abbattuti. Uno lo abbiamo già piantato noi simbolicamente lo scorso 27 agosto in occasione dell'anniversario della posa della prima pietra del nuovo Palazzo del Cinema. Inoltre chiediamo che il rilancio della Mostra del Cinema avvenga attraverso il potenziamento delle strutture già esistenti. Considerato che il più volte promesso nuovo palazzo del cinema non sarà mai realizzato chiediamo che si rompano i rapporti con la società EstCapital e quindi si blocchi il progetto del nuovo porto turistico e che si chiuda il capitolo del commissariamento straordinario. Vogliamo un miglioramento dei servizi e dei progetti in ambito socio-sanitario così come specificato nell'accordo del maggio 2007 firmato tra Stato, Regione e Sindaco. Nell'ultimo anno i cittadini hanno raccolto firme e organizzato assemblee. Qual è la situazione attuale? Abbiamo denunciato più volte le modalità e le anomalie del processo di liquidazione del patrimonio dell'ex ospedale a Mare. Temiamo il peggioramento delle condizioni del sistema sanitario. L'Ospedale è stato chiuso nel 2003, da allora è rimasto in funzione il padiglione monoblocco per le attività socio-sanitarie distrettuali con un punto di Primo intervento. Nel 2006 l'Ulss ha messo in vendita l'area, per nove milioni di euro. Poi si è scoperto che in quell'area sono presenti rifiuti tossici e si è posto il problema della bonifica. E i suoi costi. Dieci milioni di euro che le imprese non intendono pagare. A questo punto per sbloccare la situazione, in cambio della bonifica, stato approvato il progetto della darsena. In realtà sono stati già spesi 5,6 milioni di euro per ristrutturare piano terra e primo piano del Padiglione mentre ora si vorrebbe abbatterlo, spostando il distretto nell'area di ex ginecologia e le attività di riabilitazione agli Alberoni, con un progetto di 16 milioni di euro. E gli altri 9 chi ce li mette? Su questo i comitati si interrogano, denunciano, si mobilitano. Queste operazioni sono state semplificate dalla nomina di un commissario straordinario delegato alla realizzazione del Nuovo palazzo del cinema. L'operazione di devastazione del Lido passa per il commissariamento, per la semplificazione, cioè, delle procedure per l'assegnazione di progetti urbanistici in cui EstCapital fa la parte del leone. Assistiamo ad un vero e proprio esproprio dei poteri del Comune e della Municipalità per le concessioni urbanistiche. Un brutto film con sempre gli stessi attori.